Come proteggersi dagli effetti di un attacco ransomware: il backup immutabile

Che cos’è un ransomware?

Un ransomware è un virus che si impossessa di un computer crittografandone i dati e chiedendo in cambio un riscatto, di tipologia ed entità variabili a seconda del caso, corrisposto il quale riceverà la chiave di decodifica necessaria a decrittare i dati (la parola inglese “ransom” significa infatti “riscatto”).

È bene sottolineare subito che sconsigliamo di procedere con il pagamento del riscatto, perché oltre ad alimentare l’attività degli hacker non garantisce, di per sé, la soluzione del problema. In caso di attacco ransomware si consiglia prima di tutto la consulenza di esperti in sicurezza informatica, per valutare la situazione in modo informato e sicuro. 

Tipologie di ransomware

Le principali tipologie di ransomware sono due:

  • computer locker: bloccano l’accesso all’interfaccia del computer. La presenza del virus, in questo caso, si manifesta subito dopo l’avvio del sistema, nella schermata iniziale, dove si aprirà una finestra con le istruzioni per il pagamento. 
  • data locker: detti anche crypto ransomware, eseguono la scansione del computer, rilevano i file più importanti e ne modificano l’estensione, che risulta così criptata (irriconoscibile dal computer). L’utente potrà quindi entrare nel sistema, ma non potrà accedere ai file modificati. 

Computer locker e data locker non sono le uniche tipologie di ransoware. Nell’ambito sempre più raffinato, e in costante evoluzione, delle tecnologie software, gli hacker creano continuamente nuovi virus. Tra i ransomware comparsi più di recente si possono citare gli scareware, che informano l’utente di un problema (fasullo) e invitano a risolverlo con l’acquisto di un anti-virus (che una volta installato agirà come un virus). I leakware minacciano invece l’utente di impossessarsi dei file e di diffonderli in rete, mentre RaaS (Ransomware as a Service) fanno il verso ai SaaS (Software as a Service): in questo caso l’hacker affida lo sviluppo del virus a un secondo soggetto, per esempio un provider di servizi, il che rende il sistema ancora più complesso e difficilmente tracciabile.

Le conseguenze di una infezione tramite ransomware 

Le conseguenze di una infezione tramite ransomware non sono tutte uguali, ma sono potenzialmente molto gravi. Nello scenario migliore, i danni provocati da un ransomware coinvolgono un singolo computer e ne bloccano temporaneamente l’attività. Nello scenario peggiore, il virus può compromettere la sicurezza dei dati e causarne la perdita. La gravità delle conseguenze aumenta in modo esponenziale se il computer infetto è collegato ad altri: in ambito aziendale, o nella pubblica amministrazione, il ransomware può compromettere l’intero sistema, con danni ingenti (a volte irreversibili) in termini di produttività, sicurezza, costi e anche di immagine.

Come difendersi da un ransomware?

Per proteggere il computer dai ransomware, esistono buone pratiche di base che chiunque dovrebbe sempre rispettare: 

  • non aprire e-mail sospette 
  • non cliccare sui relativi link e allegati 
  • aggiornare con regolarità i programmi installati e il sistema operativo 
  • eseguire con regolarità il backup dei dati - N.B. I backup però dovranno essere separati dai dati, altrimenti verranno anch’essi crittografati o resi immutabili. Tutti gli attacchi ransomware che hanno successo crittografano i backup o peggio i backup sono assenti o non aggiornati.

Ma nel contesto di un’azienda o di una pubblica amministrazione, sottoposte permanentemente a livelli di rischio altissimo da parte delle più evolute forme di virus, questi accorgimenti non bastano. Occorrono in questi casi soluzioni strutturali, come il backup immutabile, che è uno degli strumenti di difesa più efficaci dagli attacchi ransomware.

Che cos’è e come funziona il backup immutabile 

Il backup immutabile è un tipo di archiviazione in cui i file salvati sono immodificabili; quindi, non possono essere né criptati né cancellati. L’immutabilità dei dati è garantita da un sistema detto WORM (write-once-read-many), che consente di duplicare i file una sola volta e di impedirne la sovrascrittura. Ogni volta che si effettua il backup, le nuove informazioni non si sovrappongono alle precedenti ma costituiscono un nuovo file, a sua volta immutabile. 

Affinché diventi uno scudo impermeabile ai ransomware, è bene che il backup immutabile venga regolarmente effettuato, che le copie di backup siano fisicamente separate e che almeno una copia sia scollegata dalla rete. Infine, per implementare al massimo il livello di protezione, è bene che il backup immutabile sia collegato a un servizio di cloud storage, che assicura la soluzione di difesa a oggi più sicura.

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